Enogastronomia

All’interno dell’app Microcosmi, ti offriamo la possibilità di scoprire le delizie dell’enogastronomia locale attraverso una categoria dedicata. Questa sezione ti condurrà in un viaggio culinario attraverso il Basso Piemonte e la Liguria, permettendoti di esplorare i sapori autentici di queste regioni in modo informativo e coinvolgente.

Nella categoria “Enogastronomia,” potrai immergerti nella ricchezza dei sapori e dei piatti tradizionali di queste terre. Qui troverai una selezione di itinerari gastronomici, ognuno pensato per farti scoprire le specialità locali, dai formaggi ai vini pregiati, dai piatti tradizionali alle delizie dolciarie.

Ogni itinerario enogastronomico è accompagnato da informazioni dettagliate sui luoghi in cui potrai gustare le prelibatezze locali. Avrai a disposizione informazioni sui ristoranti, le trattorie, le cantine e i mercati locali dove potrai assaporare queste prelibatezze. Inoltre, troverai consigli su cosa assaggiare e su quali piatti o prodotti non dovresti perdere.

La categoria “Enogastronomia” è un invito a vivere esperienze autentiche. Potrai partecipare a degustazioni guidate, visite a cantine vinicole, laboratori di cucina tradizionale e molto altro ancora. Queste esperienze ti permetteranno di entrare in contatto con i produttori locali e di scoprire il legame profondo tra la cultura del territorio e la sua cucina.

Strevi - alla scoperta del moscato passito

Suggerito dalla redazione

148

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Mezzo1
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La Valle Bagnario un tempo era chiamata ironicamente “valle degli sceicchi” perché i suoi viticoltori erano i più ricchi del territorio. Merito della qualità delle uve moscato che si raccolgono sulle vigne antiche e scoscese di quest’area, i cui sentori aromatici si sposano a un grande equilibrio gustativo: ricco, ma non stucchevole.

Il colore del Moscato Passito è giallo oro con riflessi ambrati e in bocca ha sapore dolce e armonico con predominanza di frutti maturi. Nonostante le sue pregiate caratteristiche, il Moscato Passito di Strevi rischia di scomparire: troppo lavoro e una remunerazione scarsa rispetto all’impegno per produrlo. Moscato Passito della Valle Bagnario di Strevi, Presidio Slow Food – Il paese di Strevi da sempre lega la sua storia e le sue sorti al vino.

Secondo alcuni documenti storici la Valle Bagnario – cru di eccellenza delle terre di Strevi – può essere identificata come la zona di origine del moscato passito. Per produrlo si scelgono i grappoli di moscato più sani e spargoli e si sistemano su graticci ad appassire in ambiente aperto. Poi le uve si pigiano e il mosto ricavato si mette a fermentare con parte delle bucce. L’affinamento, che avviene in botti in legno, dura almeno 12 mesi.
Il risultato è un vino che può vivere per decenni integro e potente, dal colore giallo oro con riflessi ambrati e dal sapore dolce e armonico con predominanza di frutti maturi. Stagionalità La raccolta delle uve avviene manualmente tra la fine di agosto e la metà di settembre. Il vino può essere immesso al consumo dopo 2 anni dalla vinificazione.

Regione Bagnario, 15019 Strevi (AL)
Si consiglia di partire da Acqui Terme per raggiungere il paese di Strevi sulla statale per Alessandria (10 km) e quindi salire in valle in un paesaggio bucolico connotato dai vigneti di moscato. Si consiglia di visitare le cantine per confrontare le varie proposte di Passito, che è degno di reggere degnamente il confronto con altri famosi passiti italiani.

Il paese di Strevi, patrimonio dell’UNESCO, lega la sua storia e le sue sorti al vino, in particolare al vino moscato. Secondo alcuni documenti storici, la Valle Bagnario – cru di eccellenza delle terre di Strevi – può essere identificata come la zona di origine del Moscato Passito. Questo vino e la particolare tecnica di appassimento adottata per produrlo sono i più antichi del Piemonte; lo riportano tracce scritte che testimoniano di un “vino da messa liquoroso” vinificato nel 1078 dai monaci della zona.

Per produrre il Moscato Passito si sceglie il fiore della vendemmia, ossia i grappoli più sani e spargoli, e si sistema in cassette e poi su graticci ad appassire in ambiente aperto, avendo cura di coprirlo durante la notte. Quando i grappoli hanno perso oltre il 50% del loro peso, le uve si pigiano e il mosto ricavato si mette a fermentare con parte delle bucce per estrarre i sentori e i profumi tipici del Moscato Passito che, dopo un affinamento in botti in legno per almeno 12 mesi, vive per decenni integro e potente.

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